Difficoltà: Media
Lunghezza: circa 8,4 km
D+: circa 530 m

Schiara e il Ferale

Schiara e il Ferale

Molti conoscono le Cinque Terre, un po’ meno sono quelli che conoscono il territorio che le affianca verso oriente: Tramonti. Quello che vi propongo è un percorso che tocca le zone più caratteristiche di queto posto meraviglioso, creato da secoli di sudore e sangue dalla gente di Biassa. Un giro abbastanza corto, ma capace anche di darvi filo da torcere, specialmente alla fine. E allora eccovi il Giro di Tramonti medio!

La Partenza

Si parte da Biassa, dove dovete raggiungere il sentiero 504 (ex 4) che si inerpica lungo la scalinata fino al crinale. Arrivati in cima proseguite sull’AV5T in direzione Portovenere, è quella strada sterrata che sale sulla sinistra. Dopo meno di un chilometro avrete sulla vostra destra la Palestra nel Verde e i segni del sentiero su cui continua l’AV5T. Vi ritroverete su di un single track che, dopo i saliscendi iniziali, diventa una divertente discesa fino a Campiglia.

Uomo, Benvenuto in Paradiso!

Arrivati a Campiglia pochi metri dopo la fine della scalinata troverete sulla destra un piccolo vicolo. Ancora pochi metri e vi ritroverete di fronte il mare aperto. Fermatevi. Annusate l’aria. Ascoltate il silenzio, rotto solo da alcuni uccellini, dal vento o dalle onde del mare. Ora che avete fatto pace con voi stessi potete ripartire. Siete sul 535 (ex 4B), all’inizio un single track abbastanza scorrevole in mezzo al bosco. Tra gli alberi vedrete spuntare il borgo di Schiara, con in fondo lo Scoglio Ferale. Dopo circa un chilometro il sentiero si apre e scorre tra le prime vigne fino alla strada carrozzabile. Arrivati in fondo alla discesa (sarà l’unico asfalto che vedrete) sul tornante inizia il sentiero che porta alla fontana napoleonica di Nozzano. Qui continuate sul sentiero che rimane basso sulla sinistra. Vi ritroverete a correre tra vigne vecchissime, e ci saranno pure i primi scalini. Proseguite sul sentiero fino al bivio per Monesteroli. Qui i più audaci potranno allungare per andare a visitare il paesino, ma attenzione, la risalita è durissima!

Fossola e il Golgotha

Continuate sul sentiero che corre a mezza costa. In meno di un paio di chilometri vi porterà alla Fossola. Il sentiero è abbastanza scorrevole e si fa presto a coprire la distanza. Se vi voltate indietro vedrete chiaramente Monesteroli con lo scoglio Montonao. Arrivati alla Fossola attraversate il canale e proseguite risalendo la scalinata. Incontrerete quasi subito la chiesa degli Angeli Custodi, un edificio talmente minuscolo che non sembrerebbe nemmeno una chiesa, se non fosse per il piccolo campanile. Qualcuno mi ha raccontato di una comunione presa in questa chiesa. All’interno, solo il bimbo, il prete, il padrino e la madrina, fuori lungo la scalinata tutti gli altri. Continuate a salire quello che altri trailers hanno soprannominato il Golgotha. Qui la pendenza media è del 25%, in un chilometro scarso vi porta dai 250 m della Fossola ai 500 del crinale. Finite le vigne vi troverete un cancelletto. Mi raccomando, richiudetelo dopo il vostro passaggio, serve a difendere questo fragile territorio dalle incursioni dei cinghiali. Continuate a salire, arrivando di nuovo a Sant’Antonio.

Conclusioni

Un giro sempre bello, seppur corto. Un buon inizio per chi si avvicina al trail running, o è in cerca di un giretto veloce da fare. Buone corse!!

Categorie: Percorsi

2 commenti

Renzo Bracelli · Ottobre 2, 2017 alle 5:48 pm

Leggendo i ricordi sono andati indietro nel tempo. Allora avevo una 10na di anni. La litoranea non c’era. Mi accodavo a giovani più grandi e, zaino in spalla (residuato bellico), partivo da casa, quella con la torretta sopra a Pegazzano, e, salendo su fino alla cima del monte (credo S. Croce), arrivavo ad uno spiazzo situato alle spalle della batteria (“pian di piloa”, non ricordo bene la pronuncia). Li vicino, prendevo una vecchia strada, che serviva durante la guerra per collegare tutte le batterie antiaeree, ed arrivavo a Campiglia. Dalla piazzetta del paese, qualche volta, scendevo per una scalinata fino al mare. Una spiaggia con uno scoglio simile ad una tartaruga. La maggioranza delle volte però proseguivo per la strada carrozzabile fin dopo il cimitero e, prima del sentiero per Portovenere, scendevo sulla destra per un sentiero, anche abbastanza comodo, fino in Albana. Ricordo che, a mezza costa, passavo vicino ad una casa mai finita perché, si diceva, il proprietario aveva interrotto la costruzione dando retta ad una chiromante che gli aveva predetto la morte, se l’avesse terminata. Qualche anno fa, ripassando per Spezia, ho notato che qualcuno ha avuto coraggio e l’ha terminata! Di li si può godere della miglior vista di tutta la provincia. Scendendo ancora per questo viottolo quasi arrivato al mare di Albana, passavo vicino ad una casa (Allora proprietà Bertonati) dove viveva un mezzadro simpaticissimo, quasi un eremita. Con lui c’era la vecchia madre e un figlio, della mia età di nome Adr… Peccato l’aver perso i contatti. Oggi dovrebbe essere in pensione come me. Per qualche giorno ho anche campeggiato lì, riparandoci in una vicina casupola, già punto di vedetta dei tedeschi.
Tornando ai ricordi, allora ero più grandicello,già ragazzo, dopo la costruzione della Litoranea, cioè, mentre la costruivano, la percorrevo verso Biassa, ed attraversavo la galleria (allora buia e non ancora asfaltata). All’uscita, favolosa vista, seguivo un sentiero sulla sinistra che mi portava alla chiesetta degli Angeli Custodi. Di li, giù a capofitto per una scalinata ripidissima fino a “Fossola”. Da tempo è franato tutto. Sul mare c’era un lavatoio ed un grosso tubo da cui usciva un getto d’acqua freschissima. Subito dopo la chiesetta degli Angeli custodi, percorrevo anche un altro sentiero che mi portava a Monesteroli e di lì alla spiaggia. Ricordo che allora c’era il cantiere per la costruzione di una galleria che porta ai Buggi. Secondo qualche luminare doveva servire per convogliare i rifiuti (o i liquami) della città al mare! Quale reato sarebbe stato! Meno male che il progetto è stato bloccato. Oggi ho appreso che c’è un progetto per utilizzare questa galleria a fini turistici. Stiamo a vedere. In quella spiaggia con un amico di Roma, ho campeggiato per 2 settimane, facendo amicizia con il personale del cantiere. Il cuoco forniva tutti di pesce fresco, pescato come solo lui sapeva fare! Dopo il bum, chiedeva di prenderlo dal fondo. Mamma mia quanto! Meno male che il raggio d’azione era limitato. Ho interrotto il campeggio per non essere più coinvolto.
Faccio presente che il campeggiare di allora era fatto con in teli quadrati mimetici, residuati di guerra, e tutto era spartano. Non c’era nessuna comodità, gli alimenti, pochi, si portavano a spalla e, se si voleva mangiare, bisognava pescare! Fortunatamente quelle zone erano ricche di fonti d’acqua buona, visto che campo ancora.
Oggi, 72enne, vivo fuori, a 1000 Km da Spezia, e, anche se vengo spesso, i ricordi mi fanno essere presente sempre.
Renzo

    Runningin5T · Ottobre 3, 2017 alle 9:26 pm

    Non so darmi una spiegazione logica, ma Tramonti entra nel cuore a chiunque lo veda, ancor di più se lo vivi. Non sarà sicuramente uguale a prima, ma è sempre magico, anche per chi come me è nato lontano da qui (seppur di una ventina di km)

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